Piano cottura elettrico per contribuire a ridurre le emissioni di CO2

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Piano cottura elettrico

Ogni piano cottura ha i suoi pro ed i suoi contro, ma oggi ci soffermeremo sul piano cottura elettrico e su tutto quello che bisogna sapere su questo tipo di elettrodomestico.

Differenze tra piano cottura elettrico in vetroceramica ed induzione

Il primo pregio che entrambi i piani cottura hanno è lo staccarsi dal gas e spostare tutti i consumi sull’elettricità, così da tagliare le spese che per contribuire a ridurre le emissioni di CO2. Tra l’altro sul mercato ci sono moltissime offerte con energia 100% rinnovabile, un ulteriore incentivo notevole a tecnologie che sostituiscono il gas con l’elettricità viene dalla riforma delle tariffe elettriche dei clienti domestici, la cui seconda fase è entrata in vigore da gennaio 2017.

Piano cottura elettrico

Piano cottura elettrico in vetroceramica

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Per iniziare è importante suddividere i piani cottura elettrici in due tipologie: radicati e alogeni.

Il piano cottura elettrico radicale funziona attraverso il riscaldamento di una resistenza elettrica sotto la superficie di vetroceramica. Inizialmente si riscalderà il piano e subito dopo per trasmissione si riscalderanno le pentole.

Mentre il piano cottura alogeno è alimentato da luce alogene ad infrarossi, e come per il primo, anche qui il piano in vetroceramica trattiene molto calore quindi c’è un consistente utilizzo di energia elettrica.

La cosa positiva è che il vetroceramica, a base silicato di litio, è un ottimo materiale, molto resistente, anche alle altissime temperature, infatti non subisce dilatazioni termiche ed incorruttibile da sostanze chimiche. Sicuramente è da attribuire ad i pro di questo piano cottura la praticità e la sicurezza, non hanno vie che possono ostruirsi ed essendo totalmente pitti sono estremamente facili da pulire oltre al fatto che le pento hanno meno probabilità di ribaltarsi.

Ma allo stesso tempo in caso di blackout e quindi di assenza di energia elettrica in casa, non funzionerebbero. E’ anche da sottolineare il costo elevato del gas ed il fatto che la superficie rimane calda per lunghi periodi, anche dopo essere stato spento.

 

Piano cottura ad induzione

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Il piano cottura ad induzione non disperde il come quello elettrico, ma il colore si diffonde in modo uniforme sulla pentola. Sotto il piano in vetroceramica, infatti, abbiamo delle bobine che sono alimentate con energia elettrica. Attraverso il campo magnetico che generano e che per trasmissione si trasferisce direttamente al fondo della pentola riescono a scaldare in breve tempo.

Qui troviamo uno dei contro di questo piano cottura, non tutte le pentole sono adatte. Funziona solo con  pentole che hanno il fondo perfettamente piatto e con il materiale di fondo ben preciso. Lo strato inferiore deve essere ferroso, così che riesca ad attivarsi il campo magnetico.

Può sembrare un contro molto banale, ma se ci si sofferma a pensare a tutte le pentole che si hanno in casa, e che normalmente si utilizzano come quelle il rame, in alluminio o in terracotta può essere molto difficile rinunciare all’intera batterie, oltre ad un dispendio economico non indifferente. Però è sicuramente la scelta più green ed ecosostenibile tra le due, perchè il vetroceramica trattiene moltissimo calore e c’è un dispendio maggiore di energia. Approfondisci l’argomento sui piani cottura a induzione.

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