Mutuo a tasso bilanciato, perchè sceglierlo?

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Mutuo a tasso bilanciato

Il mutuo consiste sempre e comunque in un contratto che vede due partecipanti: il mutuante e il mutuatario.

  • Il primo è colui che cede (ma sarebbe piò corretto dire presta) un certo ammontare di denaro o magari dei beni, purché siano “fungibili” ovvero che possono essere scambiati in cambio di qualcos’altro.
  • Il secondo è colui che beneficia di quel denaro o bene e si impegna a restituirlo o quantomeno a restituirne il valore.

Il mutuo bilanciato è una tipologia specifica di mutuo che prende il nome dal tipo di tasso di interesse che lo caratterizza ovvero il tasso bilanciato.

Questo può essere definito come misto poiché la rata in un mutuo a tasso bilanciato è composta da una percentuale a tasso fisso ed una a tasso variabile.

Insomma, è come se il mutuatario avesse potere decisionale in merito alla suddivisione del capitale e ne comportano ovviamente tanti vantaggi.

Primo fra tutti il fatto di non rischiare aumenti del costo del denaro, in secondo luogo il tasso che si va a fissare in partenza sarà sicuramente per lui più vantaggioso.

Mutuo a tasso bilanciato

Perché scegliere un mutuo a tasso di bilanciato piuttosto che un altro?


I vantaggi appena elencati dovrebbero già far venire l’acquolina in bocca ad un potenziale beneficiario del mutuo, ma se non dovessero bastare un’altra ragione è certamente che la sua possibilità di scelta non è limitata solo alla fase iniziale ma si può presentare più volte durante il corso del periodo della restituzione del prestito.

Quello che è importante è che tutto sia messo per iscritto. Il consiglio di ogni buon giurista sarebbe di accertarsi di vagliare tutte le possibili ipotesi e leggere bene qualunque contratto prima di firmarlo, perché per quanto possa sembrare rosa e fiori la fregatura potrebbe sempre essere dietro l’angolo.

Come dicevano i latini “lupus est homo homini” ovvero l’uomo nei confronti degli altri uomini è un lupo, cioè penserà sempre al proprio bene al costo di fare del male a qualcuno.

Dunque, è fondamentale accertarsi che non ci sia alcuna clausola che permetta all’istituto bancario la modifica dei tassi di riferimento rispetto a quelli sottoscritti nel contratto.

Bisogna inoltre essere cauti e assicurarsi che i termini del contratto permettano di sfruttare al meglio le oscillazioni dei mercati che come sappiamo tendono a continue fasi di contrazione e dilatazione.

Per quanto tempo si può beneficiare di tutti questi vantaggi?

È importante tener presente che la durata non è ovviamente fissa ma varia a seconda dei termini che si è discusso e negoziato.

Partiamo dal presupposto che per legge i mutui devono essere di media o lunga durata. Non si può per esempio andare al di sotto dei cinque anni ma ci sono stati anche casi estremi che vedono mutui estinguersi addirittura a 30 o 40 anni. Come si può vedere possibilità sono molteplici.

Tenendo in considerazione quanto detto possiamo affermare che il tasso bilanciato sia più adatto al prototipo del risparmiatore poiché richiede una sufficiente, anche se non necessariamente grande, copertura economica che permetta di sopravvivere anche laddove ci siano periodi del mercato poco favorevoli.

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