La banca e il contratto di mutuo, possiamo fidarci?

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contratto di mutuo

Innanzitutto, accertiamoci di conoscere cosa sia il mutuo, disciplinato all’articolo 1813 e seguenti del Codice civile. L’articolo 1813 rubricato “nozione” recita:

“Il mutuo è il contratto con il quale una parte consegna all’altra una determinata quantità di danaro o di altre cose fungibili, e l’altra si obbliga a restituire altrettante cose della stessa specie e qualità”.

Insomma, in termini più semplici la parola mutuo ci fa immediatamente pensare ad un prestito di denaro fornito da una banca cui dovremo restituire non solo la stessa quantità di soldi ma probabilmente qualcosina in più, ovvero il tasso di interesse, che è il costo che dobbiamo pagare alla banca per averci prestato il capitale.

Il tasso di interesse, così come le scadenze e l’erogazione del denaro vengono poi definiti caso per caso, in base alle esigenze del singolo e le modalità proposte dalla banca.

contratto di mutuo

Perchè accendere un contratto di mutuo

I motivi per accendere un mutuo sono moltissimi, primo fra tutti l’acquisto di un immobile come la casa o uno designato ad un’attività.

Bisogna stare attenti però perché un mutuo è un peso molto grande da portare sulle spalle, un impegno che si protrae per molti anni e può causare ansia e stress. Molti sentono il fiato delle banche sul collo per anni e anni ed è come se una quota del proprio stipendio avesse una destinazione fissa per molto tempo, senza possibilità di scelta.

Il consiglio più importante che possiamo dare è quello di ricorrere sempre a vie legali e non incorrere mai in quelle “traverse” degli usurai, perché lì da fiato si potrebbe passare a mani sul collo.

Non bisogna mai fidarsi persino di quegli impiegati di banca che, dopo avervi dichiarati non idonei alla concessione dell mutuo, tentano di proporvi altri accordi collaterali.

Attenzione va posta anche nei confronti delle banche in effetti poiché tutti gli interessi applicati ad un mutuo possono essere genericamente considerati usurari se sforano una certa soglia stabilita dal Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Dunque, è sempre bene rivolgersi alle banche ma non permettersi mai il lusso dell’ingenuità.

Quanto possiamo fidarci delle banche?


Per quanto espugnabile un mutuo possa sembrare è pur sempre un contratto, e come ogni contratto c’è la possibilità di recedere, non senza penalità.

Lasciando stare le possibilità per il beneficiario di recedere, andiamo a guardare quelle della banca. La più sfortunata delle eventualità è che si riceva una lettera da parte del direttore della filiale, egli infatti con la sua autorità può chiedere l’immediata restituzione dell’intera somma data in prestito, annullando il piano rateale convenuto.

Certo è un caso molto raro e limitato dalle normative ma comunque possibile.

Cerchiamo di capire però perché la banca potrebbe decidere di farlo. Non basta certo un semplice ritardo nel versamento di una singola rata per far sì che la banca possa ritenere ormai sciolto l’accordo e richiedere l’immediata restituzione delle somme.

La normativa in materia di mutui e finanziamenti consente la risoluzione anticipata solo nelle due seguenti ipotesi: in caso ritardo nel versamento di almeno sette rate, anche non consecutive o ritardo nel pagamento di una rata solo se superiore a 180 giorni.

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