IMU seconda casa 2019: tutto ciò che c’è da sapere

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IMU seconda casa

Anno nuovo, legge di bilancio nuova.

La tassa unica sulla casa, meglio conosciuta come IMU, ma che molti di voi sicuramente assoceranno all’ICI, prevede un’aliquota massima all’11.4 per mille, nella nuova legge di bilancio.

Novità in arrivo per il 2019, grazie ad una proposta di legge del governo giallo verde che punta a creare un “testo unificato dell’imu”, inglobando tutte le tasse relative al mattone, siano esse prime o seconde case, negozi, garage, capannoni o attività commerciali.

Proposta di legge che non vedrà la luce prima di diversi mesi, ovvero quando passerà il testo della legge di Bilancio 2019 in Parlamento.

imu seconda casa 2019

Aliquota unica all’11.6 per mille

Richiesta a gran voce dall’Anci, l’associazione nazionale comuni italiani, il governo giallo verde, e più nello specifico la fazione leghista, ha deciso di  proporre un accorpamento delle due tasse al momento in quello che si può definire “mattone”: l’IMU e la TASI, la tassa sui servizi indivisibili.

Tale accorpamento dovrebbe consentire una più rapida riscossione dei tributi, oltre ad una semplificazione della suddetta. I comuni saranno capaci di fornire moduli prestampati, proprio come avviene oggi con la TASI.

Una decisa sterzata verso la semplificazione delle tasse, che unita alla flat tax dovrebbe sì ridurre il numero di tasse da pagare, ma non la spesa economica da sostenere durante l’anno.

Sembra quasi scontato, infatti, un aumento delle aliquote per la nuova IMU 2019.

Aliquote

Si prevede che i comuni potranno decidere se aumentare l’aliquota fino all’11.4 per mille, partendo dal valore, attualmente bloccato, di 10.6 per mille.

Vi è una possibile maggiorazione dello 0.8 per mille, introdotta già nel 2014, ed attualmente prorogata solo a quei comuni che già dal 2014 hanno iniziato ad utilizzare l’aliquota maggiorata.

Con la nuova legge, tutti i comuni potranno richiedere l’aumento di aliquota.

Immobili di lusso

Sempre nel nuovo testo di legge, ci sono novità anche per quanto riguarda il frangente delle case di lusso.

Per le prime case di lusso l’aliquota base si attesta allo 0.4 per mille, con la possibilità di crescere fino allo 0.6 per mille.

 

IMU sulla seconda casa: come non pagarla

 

Rimangono presenti le ovvie maggiorazioni per quanto riguarda l’IMU applicata sulle seconde case.

La manovra però permette comunque la presenza di agevolazioni per le seconde case concesse in comodato d’uso gratuito.

È possibile ottenere uno sconto del 50% qualora l’immobile venga concesso a titolo gratuito a figli o genitori. Questa agevolazione è stata presentata con la Legge di Stabilità 2016 ed ha tuttora validità.

Nel 2018 non era prevista alcuna esenzione per quanto riguarda la TASI, pertanto tale quota dovrebbe rimanere invariata nella nuova tassa unificata per il 2019.

Chi rientra nella nuova imu

Gli emendamenti per quanto riguarda l’IMU nella legge di bilancio 2019 prevedono che l’imu si applichi ai seguenti tipi di immobili:

  • Immobili locati a titolo di abitazione principale;
  • Immobili ad uso residenziale diversi dall’abitazione principale;
  • Immobili commerciali;
  • Immobili a disposizione, non locati da almeno 2 anni;
  • Immobili concessi in comodato d’uso a parenti in linea retta o affini, stabilendo il grado di parentela;
  • Immobili industriali;
  • Immobili ad uso commerciale con particolari caratteristiche tipiche dei centri storici, da determinarsi nel regolamento del tributo;
  • Immobili appartenenti al gruppo catastale B;
  • Immobili appartenenti alla categoria catastale C3;
  • Immobili appartenenti al gruppo catastale D;

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Scadenze

L’approvazione della nuova imu a cavallo tra i due pagamenti rende il processo di riscossione decisamente particolare e degno di attenzione.

L’acconto di giugno 2019 si ritiene verrà pagato in base alle attuali quote TASI e IMU in vigore fino al 2018, mentre il saldo di fine anno con le nuove aliquote 2019.

Le date da ricordare, quindi, sono:
Acconto tassa unica sulla casa: entro il 16 giugno 2019

Saldo rimanente per l’anno 2019: entro il 16 dicembre 2019

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