Parquet: Quale scegliere trà Iroko e Doussiè?

10202
parquet

Le caratteristiche del parquet dell’Iroko, del Doussiè e della tecnica flottante

La scelta del parquet come pavimentazione è, nel corso degli anni, sempre diventata più frequente grazie alla capacità di rendere gli ambienti eleganti, caldi e accoglienti.

L’aspetto estetico non è però tutto, quando si tratta di parquet: i vantaggi legati ad esso sono davvero molteplici e da non trascurare, difatti giocano un ruolo importante nella scelta del tipo di parquet sia, naturalmente, l’essenza e la finitura del legno, che il fattore economico, legato alla qualità più o meno elevata del prodotto in questione.

Quando si parla di parquet è sempre un’ardua scelta divincolarsi tra la moltitudine di prodotti che offre il mercato, per questo è bene dedicarsi prima ad una lunga ed approfondita ricerca che vi orienti sulla tipologia che più sia in grado di rispettare le vostre esigenze.

Sono davvero innumerevoli le tipologie che vanno dal legno classico (con tutte le sue interminabili varianti), al bamboo, per non parlare poi della moltitudine di geometrie di disposizione dei listelli, che spaziano dalla lisca di pesce al cassero regolare o al correre, i quali possono avvalersi di diverse tecniche di messa in posa, tra cui la tecnica di messa in posa flottante.

In questa fase ci concentreremo sull’analizzare, in particolare, due tipologie di parquet: quello in legno Iroko e quello in legno Doussié; soffermandoci, poi, sulla posa a secco del parquet flottante.

Parquet Iroko e Doussiè

Di cosa si tratta e cosa li rende così appetibili

Gli esemplari di legno da parquet presenti sul mercato, sono davvero un’infinità, tutti con differenti qualità, ma chi è alla ricerca di essenze legnose pregiate ed estremamente solide, ha bisogno di guardare un po’ oltre.

Tra le tipologie di legno da parquet più ricercate, per le loro caratteristiche singolari, si distinguono l’Iroko e il Doussié, provenienti entrambi dalla calda Africa ed incredibilmente resistenti.

Ma vediamo con ordine e nel dettaglio le caratteristiche di ognuno, analizzando metodicamente le peculiarità più importanti e fornendo tutte le informazioni necessarie a chi si accinge a comprare questo tipo di prodotto.

parquet iroko
parquet iroko

Parquet Iroko

Ciò che contraddistingue questo tipo di parquet dai rivali è la provenienza dell’albero, il cui legno garantisce caratteristiche di resistenza e durevolezza, ma anche di medio pregio.

Questo tipo di legno si ricava dagli alberi di Chlorophora e proviene dall’Africa equatoriale, la quale conferisce all’essenza un colorito scuro che va dal verde, al giallo bruno.

Essendo davvero un ottimo materiale in quanto a resistenza e durevolezza nei confronti della salsedine e dell’umidità, l’Iroko è particolarmente utilizzato negli infissi di abitazioni collocate in località marinare, ma anche come arredamento di imbarcazioni navali o come arredamento da giardino.

Questo tipo di caratteristiche garantiscono un impiego ottimale anche per la pavimentazione di ambienti esterni, se sottoposto a finitura con prodotti ad acqua e a solvente.

Grazie, inoltre, alla sua ottima resistenza al calpestio, questo tipo di legno viene scelto principalmente per realizzazioni di pavimenti in legno, prestandosi bene anche per la realizzazione di mobili pregiati o strumenti musicali,  mensole o arredi, data la sua attitudine ad essere un buon legno, adatto alle decorazioni.

È possibile, poi, proteggere e personalizzare questo tipo di legno, grazie agli impregnanti, soluzioni applicabili per mezzo di un pennello, o per immersione del listello dopo carteggiatura del legno grezzo, che penetrano in profondità all’interno delle fibre del legno, creando una barriera contro i parassiti, gli agenti atmosferici e i raggi ultravioletti.

Rispetto a parquet più economici, come il PVC o l’alluminio, l’Iroko, se sottoposto a trattamenti di questo tipo, diventa un chiaro concorrente di materiali alternativi, mantenendo il fascino del legno e delle sue venature.

Fattore molto interessante di questo tipo di legno è assolutamente il costo: comparabile di fatto al legno Teak per resistenza, durevolezza ed una serie di altre qualità e fattori, l’Ikoro risulta differire solo per un’inferiore raffinatezza e per un costo nettamente più basso.

I fattori che possono incidere maggiormente sul prezzo sono, lo spessore delle tavole scelte, che sono in grado di influenzare il prezzo con una percentuale del 30% e la classe, o scelta, del parquet, ovvero il design delle venature del legno, che influisce sul prezzo finale solo del 10%.

I prezzi medi al mq dell’Ikoro, si aggirano dunque intorno ai 10,00 e i 15,00 euro, prezzi davvero economici rispetto alle sue grandi qualità.

parquet doussie
parquet doussie

Parquet Doussié

Le particolarità che rendono l’essenza Doussié così stimata e gettonata, sono da ricercarsi nella sua grande versatilità di utilizzo e dall’intrigante rapporto qualità e prezzo.

Caratterizzata da un legname duro e molto resistente, l’albero di Doussié proviene esclusivamente dalle foreste dell’Africa Centrale e Occidentale, e si presenta con un colorito naturale che va dal bruno, al rossastro, o addirittura al giallo-chiaro, le cui venature non si modificano in maniera sostanziale per effetto della stagionatura, cosa che non accade, invece, per il colore. Il Doussié tende, infatti, ad ossidarsi se esposto ai raggi solari, mettendo in evidenza le naturali tracce di silice presenti nel legname e uniformando, per contro, le sue venature.

Catalogandosi tra i legni più duri, compatti e resistenti, questo prodotto viene utilizzato essenzialmente per la realizzazione di pavimenti in parquet sia per interni che per esterni, grazie anche alla grande resistenza meccanica e ad una discreta resistenza a flessione e compressione.

Il Doussié è adatto per essere posato sopra qualsiasi tipologia di pavimento preesistente, trovando ampio impiego anche in ambienti più umidi come bagni e cucine.

Possiede, inoltre, un grande capacità a non lasciarsi scalfire e un’alta durabilità che può variare in base alla tipologia dello stesso; ha una stabilità elevata e si presta discretamente all’incollaggio, così come possiede un’accettabile attitudine alla finitura, previa preparazione del legno.

Difficile risulta, invece, la lavorabilità di questa tipologia di legname che, caratterizzato da un’elevata durezza, non è predisposto per un facile taglio.

Ciò che, però, lo rende assolutamente invidiabile risiede, infine, nel rapporto tra qualità e prezzo, tra i più desiderabili e convenienti sul mercato.

Per le grandi qualità che offre, si tratta infatti di un tipo di legno abbastanza economico in confronto alla concorrenza sul mercato: i costi a mq oscillano infatti tra i 35,00 e i 55,00 euro e variano in funzione della dimensione, formato e qualità della tavola.

parquet flottante
parquet flottante

Messa in opera del parquet Flottante

Diversamente dalle classiche messe in posa che prevedono l’utilizzo di colla o serramenti con chiodi per l’ancoraggio dei blocchi di legno al sostegno sottostante, la tecnica di messa in posa flottante, o galleggiante, si colloca tra le più interessanti.

Tra i primi aspetti di convenienza che saltano all’occhio troviamo, innanzitutto, il risparmio di materiale più o meno costoso, quale colla, chiodi, sostanze tossiche, accessori di ancoraggio vari, o ancora arnesi che pregiudicherebbero lo strato sottostante, seguito poi dalla praticità di applicazione che questo tipo di tecnica apporta.

Escludendo l’impiego di tecniche invasive per la posa del parquet, la messa in posa flottante permette, infatti, un assemblaggio semplice e soprattutto veloce e fai da te, riducendo le possibilità di rumori e scricchiolii – usufruendo degli appositi materassini –, tutelando la pavimentazione sottostante e permettendo di riutilizzare in futuro i listelli impiegati anche per altre applicazioni.

Come funziona la posa in opera del parquet flottante?

Questo tipo di pratica permette la gestione dei listelli nelle modalità preferite e la possibilità di intervenire in qualsiasi caso di ripensamento o ristrutturazione, ciò perché l’assemblaggio dei blocchi di legno è in realtà un incastro di essi mediante una combinazione denominata maschio-femmina, grazie alla quale è possibile appoggiare i blocchi direttamente sulla superficie sottostante, adeguatamente provvista di un foglio, o materassino, di materiale isolante, la cui funzione è quella di impedire la propagazione dei rumori e dell’umidità tra cemento e parquet. risultando una delle soluzione più ecocompatibili.

I materiali isolanti generalmente utilizzati hanno uno spessore di circa 2 mm e variano dal nylon, alle guaine bituminose, o ancora alle lastre di polietilene espanso a cellule chiuse, tutte ben studiate per avere una buona capacità di resistenza a carichi sia statici che dinamici, fornendo inoltre una superficie liscia e omogenea sulla quale poggiare il parquet.

La posa delle tavole richiede una certa cura, ma risulta altrettanto semplice: occorre, difatti, orientare la parte dell’incastro femmina in direzione delle pareti, lasciando però una distanza di almeno 10 mm dal perimetro della stanza.

Differentemente dal fissaggio a colla, immediatamente dopo alla posa delle tavole è possibile procedere con la finitura, come il ritaglio dei materiali isolanti in eccesso lungo i bordi del parquet; occorre poi lasciar riposare il pavimento per almeno 24h prima di utilizzarlo, in modo che i blocchi si assestino.

Grande vantaggio della messa in posa flottante risulta essere, poi, l’impossibilità di incappare in errori irrimediabili come imprecisioni o sviste di assemblaggio, o come la scelta di collanti inadatti – deleteri per il dispendioso parquet –, nel caso si decida di non  ricorrere ad un costoso parchettista specializzato.

I vantaggi della posa flottante sono dunque palesi, ma è opportuno precisare che vi sono ambienti in cui è sconsigliato l’uso di questa tecnica. Le stanze che soffrono di rilevanti alterazioni riguardanti l’umidità, come i bagni, in cui il pavimento è soggetto a quantità di acqua giornaliere non indifferenti, sono generalmente sconsigliate per l’utilizzo del parquet flottante, a causa della presenza di fessure, seppur piccole, tra un listello e l’altro; ciò provocherebbe, infatti, il deterioramento del materiale in pochi anni.

Condividere