Le piastrelle antibatteriche e autopulenti non sono utopia

2129

La pulizia delle piastrelle è un problema e anche una seccatura di non poco conto, per la casalinga che deve provvedervi. Proprio per questo motivo, nel corso degli ultimi anni si è molto puntato a dare vita ad un tipo di piastrella in grado di pulirsi da sola ove utilizzata in qualità di rivestimento esterno. Il presupposto da cui si è partiti è proprio quello di avere facciate della casa sempre gradevoli, oltre che pulite. Se l’effetto visivo ha la sua importanza, va però rilevato che allo stesso tempo si è cercato di produrre piastrelle non solo molto più facili da pulire, ma anche capaci di dare vita ad un’azione battericida. A consentire tutto ciò è la catalisi, un processo naturale che consente di eliminare i batteri presenti sul pavimento o sui rivestimenti.

Infine, caratteristica forse ancora più interessante, questo tipo di piastrella è in grado di dare vita ad una concreta azione antinquinante, che ha luogo mediante la trasformazione di alcuni dei maggiori inquinanti dell’aria interna (a partire dalla formaldeide, passando per acetaldeide e acetone) ed esterna (ossido di azoto) in sali minerali.

pulizia delle piastrelle

Active o Bios

A realizzare questo prodotto, sono alcune aziende, in particolare Bios e Active. Il primo è un marchio di Casalgrande Padana, mentre il secondo fa parte della galassia di Graniti Fiandre. Proprio loro si sono distinte negli ultimi anni nella proposta di una piastrella che deriva le sue caratteristiche da un processo molto particolare, nel corso del quale viene apposto uno strato superficiale in cui sono contenuti elementi tra cui risulta particolarmente importante il biossido di titanio in dimensioni micrometriche (nella scala di grandezza precede le nanometriche).

L’apposizione avviene sotto forma di aggiunta, alla stregua di un ulteriore strato di smalto sulla piastrella, con la cottura che avviene a 700°C circa.

Secondo gli addetti ai lavori, proprio il fatto che la cottura avvenga ad una temperatura di appena 700°C potrebbe avere una conseguenza deleteria, ovvero quella derivante dal fatto che il continuo passaggio di persone e macchine sul pavimento possa ben presto portare ad una notevole usura dello strato superficiale, rendendo praticamente inutile in tempi brevi il trattamento stesso.

Proprio per ovviare a questa problematica, si può però limitare l’utilizzo del trattamento a pavimenti in residenze oppure locali commerciali che però non prevedano un passaggio continuo, in particolare di macchine. Oppure si può pensare ad utilizzare una alternativa indicata proprio da Casalgrande Padana ovvero il Bios Granitogres, in cui il trattamento viene fatto direttamente nella massa in modo da poter garantire l’efficacia del processo nel tempo, senza particolari controindicazioni o limitazioni.

come-pulire-le-piastrelle

Esistono problemi per la salute?

Naturalmente occorre anche esaminare un prodotto di questo genere cercando di capire se possa costituire un pericolo per la nostra salute. Sotto tale punto di vista, va infatti rilevato come a destare una certa preoccupazione sia il biossido di titanio, il quale viene indicato dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc) alla stregua di un possibile cancerogeno per l’uomo (classe 2B). Una indicazione che prescinde  dalla dimensione e forma delle particelle e che dovrebbe essere presa in seria considerazione.

A rafforzare la sinistra nomea del biossido di titanio ha poi concorso di recente un’agenzia degli Stati Uniti, il Niosh, affermandone il carattere cancerogeno, pur limitando l’allarme alle nanoparticelle. Ciò vuol dire che, almeno in teoria, il biossido di titanio ove utilizzato nella ceramica non dovrebbe costituire un problema.

Condividere