Le linee vita sono sistemi di protezione per la cantieristica, ma non solo perché si possono anche applicare in altri ambiti dove la sicurezza è un elemento critico. Pongono barriere fisiche, rigide o flessibili, per ridurre al minimo il rischio che non disattenzione possa tradursi in un incidente mortale.
Rientrano nella stessa classificazione di parapetti, transenne e altri sistemi installazione provvisoria o fissa e sono strettamente regolamentate per materiali, resistenza e caratteristiche. La loro installazione è fondamentale per offrire un ambiente di lavoro più sicuro.
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Le linee vita sono obbligatorie per la sicurezza nei cantieri
L’installazione di questi dispositivi richiede una procedura specifica, che parte dalla produzione e arriva fino al collaudo, con una progettazione della singola linea vita, che deve essere effettuata da un professionista o un progettista che è rappresentato in alcuni casi dal CSP.
Le sue caratteristiche di uso e tecniche devono essere riportate nel Fascicolo dell’Opera come parte fondamentale del cantiere. Un dimensionamento scorretto, una progettazione non in linea con le vigenti leggi e anche semplicemente un errato riferimento al documento d’uso posso determinare blocchi del cantiere e sanzioni anche molto pesanti per il progettista e l’installatore ma soprattutto essere causa di incidenti potenzialmente mortali per gli addetti.
Basti per esempio considerare le installazioni che vengono fatte a contenimento sui bordi dei tetti durante i cambiamenti delle coperture oppure quelle per i pozzi aperti. Solitamente si tratta di linee vita come quelli proposti da Tecnoliving se le configurazioni possono cambiare.
È fondamentale decidere la tipologia più adatta di linea vita per lo specifico cantiere, rivolgendosi a produttori in grado di garantire la giusta versatilità del prodotto e soprattutto di permettere ai tecnici e agli installatori la valutazione dei rischi e una corretta acquisizione delle informazioni per il fascicolo tecnico della copertura.
Quando si installano le linee vita nei cantieri edili
Per qualsiasi tipo di installazione dei sistemi di sicurezza basati su cavo d’acciaio e sulle linee vita per la cantieristica è richiesto essere in possesso dei requisiti tecnici professionali di idoneità, come riportato nel T.U. 81/2008.
In edilizia, civile e industriale, gli spazi operativi devono essere limitati e confinati utilizzando esclusivamente dispositivi a norma, in particolare le linee vita devono essere installate in tutte le aree che si trovano sopra i 2 m di altezza rispetto al suolo o a un riferimento assimilabile, per esempio nel caso di una grande terrazza.
Sono formate da sistemi di bloccaggio e ancoraggio per moschettoni e imbracature versatili, con ammortizzatori che garantiscono il giusto grado di elasticità in caso di incidente, fissati al supporto fisso, per esempio la struttura in calcestruzzo dell’edificio, con le placche antishock sono normate dalla UNI 11578.
Il regolamento prevede una loro conformazione come ancoraggi contro il rischio di cadute dall’alto e con la possibilità di utilizzare imbracature e moschettoni, sia sui sistemi installati in modalità temporanea che quelli permanenti, con l’obbligo di revisionare la struttura periodicamente in base alle normative.
L’impiego delle linee garantisce la sicurezza che nel caso di una scivolata o una caduta dall’impalcatura, la cinghia con moschettone resterà fissata ad un appiglio stabile e dotato di un grado di elasticità sufficiente da ridurre al minimo lo shock da strappo a carico del soggetto, ma soprattutto quello che deve essere assorbito dal sistema di ancoraggio. Questo grazie ha gli ammortizzatori regolabili.
Infatti, la struttura di supporto non subisce traumi o danneggiamenti anche nel caso di un improvvisa caduta di una persona molto pesante, perché tutta l’installazione è dimensionata per tollerare stress cinetico nettamente superiore rispetto a quello di un incidente, anche grave, in cantiere.
Come si utilizzano le linee vita
Le linee vita richiedono un giusto grado di formazione sia per l’installatore che per utilizzatore e l’impiego di imbracature e calzature con caratteristiche tali da ridurre al minimo la necessità di utilizzo di questo tipo di sistemi.
Possono essere montati in corrispondenza del culmine di un tetto, fissati con bulloni e perni passanti sulle travi portanti, oppure ancorati alle strutture in cemento armato e in acciaio e devono risultare visibili in tutto lo spazio del cantiere, per consentire un accesso sicuro a tutti gli operatori.
È particolarmente importante considerare il fatto che il punto di accesso all’area operativa deve trovarsi per norma in una stretta prossimità del cavo della linea di sicurezza, per consentire un aggancio a moschetto a portata di braccio, senza obbligare quindi l’operatore a dover accedere al cantiere prima di mettersi in sicurezza.
Le linee vita possono essere anche installate come elementi fissi, utilizzando piani in lattoneria di spessore adatto per il fissaggio con una conformazione del profilo di appoggio del tutto identica a quella del tetto o dello spazio in cui vengono installati, rendendo quindi meno appariscente la presenza dei sistemi di sicurezza.
Inoltre, per determinati ambiti può essere necessario anche aggiungere punti intermedi per limitare l’oscillazione massima possibile per la linea e garantire quindi un passaggio più sicuro su un tetto particolarmente lungo.
Con una linea guida non si ha più quindi il rischio di scivolare liberamente sulle tegole e possono essere installate anche a tutela di altre tipologie di cantiere, ad esempio dove sia necessario un intervento su una superficie sdrucciolevole come un parapetto bagnato o simile o lungo un canale di drenaggio con fondo in cemento.