Indice dei Contenuti
- 1 SOS furti in casa: ecco come scegliere la finestra antieffrazione
- 2 Come evitare che la finestra sia il punto debole della casa
- 3 Cosa si intende per resistenza antieffrazione?
- 4 Finestre e classi di sicurezza: come scegliere quella adatta
- 5 Quali sono gli elementi di massima protezione di un infisso?
- 6 Dove installare i sensori volumetrici?
SOS furti in casa: ecco come scegliere la finestra antieffrazione
Secondo recenti statistiche, la maggior parte dei furti che avvengono nelle case degli italiani, ben oltre il 70%, sono a seguito di forzature di porte e di finestre, dovute a scardinamento, sollevamento delle ante o alla loro perforazione.
La finestra è quindi considerata il punto debole della casa, in particolar modo quando le abitazioni si trovano al piano terra o ai primi piani e ancora vicino a grondaie o tetti, parti facilmente raggiungibili per un eventuale malintenzionato.
È di fondamentale importanza proteggere gli infissi, ma come farlo per garantire la sicurezza di casa? In questo articolo cercheremo di analizzare più nel dettaglio come scegliere la finestra antieffrazione giusta per le tue esigenze e vivere in tranquillità e sicurezza.
Come evitare che la finestra sia il punto debole della casa
La protezione in casa è importante per proteggere la famiglia da ladri e malintenzionati, per questo è necessario rivolgersi ad un’azienda di fiducia e leader nel settore che possa mostrarti tutte le possibilità adatte alle tue esigenze e all’ambiente da tutelare.
Con Schulz Italia abbiamo cercato di capire e spiegare come scegliere la finestra antieffrazione perfetta e tutte le componenti da tenere in considerazione per valutarne l’efficacia.
È fondamentale scegliere infissi di qualità che garantiscano alte prestazioni, in quanto, spesso i serramenti non riescono a offrire la protezione e la messa in sicurezza adeguate. Per risolvere questo problema, sono state studiate delle finestre capaci di adempiere a questo compito, grazie ai diversi livelli di resistenza dati dalla struttura particolare con cui sono costruite, da sistemi di allarme tecnologici e ovviamente da una messa in posa ad hoc.
Cosa si intende per resistenza antieffrazione?
Quando si parla di finestra antieffrazione si parla di resistenza antieffrazione, ovvero un serramento capace di resistere e opporsi ai tentativi di intrusione, fatti con strumenti differenti e anche per un tempo determinato. Questa “resistenza”, dovuta alla sua particolare struttura meccanica che contribuisce a rinforzarne il livello di sicurezza, solitamente scoraggia il ladro a persistere con il suo tentativo di scasso.
Finestre e classi di sicurezza: come scegliere quella adatta
La finestra, così come tutti i serramenti in generale, per essere definita sicura, deve essere classificata, secondo la normativa UNI EN 1627:2011, con delle sigle di classificazione di resistenza, in particolare con l’acronimo RC, ovvero Resistance Class.
I livelli di sicurezza sono ben 6, ma solo i primi tre sono adibiti alle abitazioni civili, gli altri vengono solitamente usati per proteggere locali pubblici come banche e gioiellerie.
Ecco le differenze tra le 6 classi antieffrazione:
- RC1: questa finestra resiste al tentativo di scasso per almeno 30 secondi e solo se viene impiegata forza fisica, come calci e spallate.
- RC2: questa finestra resiste al tentativo di scasso per 3 minuti e con l’impiego di attrezzi semplici come tenaglie e cacciaviti
- RC3: questa finestra resiste al tentativo di scasso per almeno 5 minuti e con strumenti quali piede di porco o trapani. Questo tipo di classe antieffrazione è molto resistente ed è il livello ultimo più usato per proteggere le case
- RC4: questa finestra resiste al tentativo di scasso per almeno 10 minuti con l’utilizzo di seghe elettriche e martelli
- RC5: questa finestra resiste al tentativo di scasso per almeno 15 minuti, utilizzando attrezzi elettrici come seghe e dischi.
- RC6: questa finestra resiste al tentativo di scasso per almeno 20 minuti e con l’impiego di strumenti elettrici molto potenti, come seghe a sciabola e mole con dischi grandi.
Quali sono gli elementi di massima protezione di un infisso?
Le classi antieffrazione, però, non sono l’unico elemento determinante per risolvere il problema dei ladri, bisogna porre attenzione anche alla tecnologia e alla meccanica dell’infisso.
Ma come scegliere la finestra antieffrazione? Molto semplice, ci sono alcuni elementi essenziali per valutarne l’efficacia:
- Ferramenta a nastro di sicurezza: deve essere montata perimetralmente sui quattro lati della finestra
- Nottolini antistrappo sezione a fungo in acciaio: la conformazione del nottolino con il profilo a fungo consente l’inserimento dello stesso all’interno di riscontri in acciaio, a loro volta avvitati sul rinforzo presente nel telaio. Questo costituisce un nodo impenetrabile ai tentativi di accesso
- Ferramenta a nastro avvitata sull’acciaio: un rinforzo in acciaio sul quale è avvitato il serramento a nastro perimetrale che garantisce elevati valori di resistenza.
- Vetro di sicurezza: l’ideale è che sia stratificato 44.6, Categoria di resistenza P5A, che con il sistema di incollaggio sull’anta, garantisce standard elevatissimi di resistenza.
- Antifurto volumetrico: è un impianto che blocca il ladro grazie a particolari sensori volumetrici che ne individuano la presenza, attraverso la registrazione di movimenti o addirittura tramite la variazione di temperatura. I sensori sono dotati anche di infrarossi che fanno scattare l’allarme, se viene associato ad una persona.
Dove installare i sensori volumetrici?
Affinché ci sia un’adeguata protezione dai ladri, è consigliabile installare l’antifurto volumetrico sulle porte e sulle finestre che si trovano all’esterno, quindi sui balconi e nei giardini. Vuoi installare il sistema di protezione anche all’interno della casa? Con questo speciale antifurto lo puoi fare, utilizzandolo in modo parziale e installando i sensori nelle stanze interessate.