Smartphone e sonno: attenzione all’uso prima di dormire

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la luce blu degli smartphone disturba il sonno

Ecco perché utilizzare gli smartphone prima di dormire fa male a mente e corpo

Sapevate che è assolutamente da evitare tenere il cellulare vicino alla testa mentre si dorme?

Il nuovo tipo di inquinamento elettromagnetico è detto invisibile, e appartiene alla nuova generazione. Non si sanno ancora con precisione gli effetti che ha sul corpo umano, ma quello che è certo è che cellulari, smartphone e tablet sono fonti di campi elettromagnetici ed è importante fornire alcuni consigli pratici per usare al meglio i dispositivi elettronici ed evitare eccessive esposizioni e di conseguenza danni all’individuo.

I danni causati dalla luce blu

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Utilizzare dispositivi elettronici prima di dormire causa svariati problemi nel prendere sonno. Il problema, in realtà, non è tanto l’uso dello smartphone, del tablet o del computer in sé, quanto della potente luce che emettono.

E’ una luce talmente forte che ci permette di usare questi dispositivi anche durante una giornata di sole, e non a caso lo schermo di questi dispositivi è stato paragonato a una piccola finestra illuminata.

Il corpo segue un ciclo naturale che permette di rimanere svegli e vigili durante il giorno, e aiuta a riposare durante la notte.

Quando si fissa uno di questi schermi prima di dormire il cervello va in tilt, poiché lo confonde con la luce del mattino e smette di produrre melatonina, l’ormone responsabile del sonno.

Il ciclo sonno/veglia inizia a diventare irregolare, come se si verificasse una specie di jet lag artificiale rendendo sempre più difficile addormentarsi, e alla lunga può causare un’insonnia cronica nella migliore delle ipotesi.

smartphone e sonno

I danni causati dalle onde elettromagnetiche

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Pur non essendo ancora dimostrato il nesso causale tra la nascita di tumori e l’uso di smartphone, è stato trovato un effetto noto che è il riscaldamento dei tessuti nelle immediate vicinanze dei dispositivi.

Fanno esempio le gonadi maschili e la tiroide, le due zone in cui le ghiandole sono quasi superficiali e quindi molto esposte a eventuali campi elettromagnetici generate dai dispositivi.

Ma non è tutto: ci sono una serie di disturbi legati all’utilizzo dei dispositivi che vanno dalla cosiddetta ‘insonnia da monitor’ (causata dalla luce blu citata prima) ai disturbi d’ansia come la nomofobia, cioè la paura di non essere ‘connessi’, che colpisce il 53% degli utenti maschili e il 48% degli utenti femminili.

Per ultimo abbiamo la ‘vibrazione fantasma’, cioè la sensazione che il cellulare stia vibrando quando non è il caso, e i vari disturbi legati alla cervicale.

Smartphone: Come proteggersi?

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Per evitare i disturbi del sonno è opportuno non utilizzare i dispositivi qualche ora prima di andare a letto, per evitare che la produzione di melatonina venga alterata.

Per evitare i rischi causati dalle onde elettromagnetiche, la distanza è la regola primaria. Un accorgimento molto importante è non tenere il cellulare a contatto con il corpo, quindi non tenerlo nelle tasche dei pantaloni o nei taschini della camicia.

Altrettanto importante è tenerlo lontano dalla testa mentre si dorme, e se bisogna tenerlo in camera acceso tenerlo almeno a un metro di distanza. Ad aiutarci durante le chiamate ci sono gli auricolari e il vivavoce – ma attenzione agli auricolari wireless!

I ricevitori si trovano all’interno dell’auricolare stesso, e potrebbero causare più danni del cellulare stesso.

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