Negli ultimi anni anche in Italia ha preso piede il robot aspirapolvere, ovvero quel tipo di aspirapolvere automatizzati che sono in grado di fare praticamente tutto il lavoro di pulizia da soli. Nonostante il gradimento sempre più diffuso del pubblico verso questo tipo di prodotto, ancora non è molto noto al grande pubblico, che non ne conosce alcune caratteristiche estremamente interessanti. Andiamo quindi a vedere meglio di cosa si tratti.
Naturalmente i modelli in commercio sono molti e si differenziano in base alle seguenti caratteristiche:
– ricaricabili, ovvero provvisti di una base di ricarica che in alcuni casi è venduta a parte. Una volta finita la pulizia, il robot torna da solo alla base per ricaricarsi;
– dotati di display, grazie al quale il robot può interagire con l’utente, facendogli sapere cosa sta facendo e se ci siano problemi come ad esempio batteria scarica o spazzole bloccate;
– programmabili, i quali offrono la possibilità di decidere quando si vuole che l’elettrodomestico lavori e le modalità;
– dotati di telecomando, utile per le persone con difficoltà motorie o che non possono chinarsi per far partire il robot manualmente;
– dotati di sensori in grado di riconoscere eventuali ostacoli, come ad esempio le pareti o le scale, decidendo quindi il comportamento da adottare;
– specializzati in rimozione del pelo animale, quindi provvisti di maggiore potenza per poter attendere a questa operazione;
– intelligenti, ovvero in grado di memorizzare il percorso compiuto la prima volta, gli eventuali ostacoli e altre informazioni preziose. In tal modo è possibile evitare sprechi, in quanto il percorso è ottimizzato.
Quando si tratta di acquistare uno di questi dispositivi occorre prendere in considerazione alcuni dati da cui è impossibile prescindere, se si vuole fare la scelta migliore. Tra di essi vanno ricordati:
1) il tipo di superficie da pulire: alcuni modelli di robot aspiratutto sono in grado di riconoscere il tipo di pavimento che si desidera pulire e si regolano automaticamente passando da un tipo di superficie a un altro nel corso del loro funzionamento, ruotando la spazzola in maniera differente oppure aumentando o diminuendo la potenza. Ne consegue che chi abbia un solo tipo di superficie in casa può tranquillamente acquistare un dispositivo meno sofisticato, con ovvio risparmio;
2) ampiezza dell’area su cui avviene il lavoro. Ove le operazioni avvengano in un appartamento di modeste dimensioni ci si può orientare su un modello non molto potente, evitando così di spendere soldi inutilmente e di consumare troppa energia, in quanto anche la base di ricarica, che dev’essere attaccata alla corrente in modo continuo, consuma meno;
3) la capienza del contenitore, che naturalmente va a dipendere dal parametro precedente. In caso di abitazione grande un contenitore piccolo diventa scomodo, in quanto dovrà essere svuotato spesso;
4) la qualità dei materiali e delle spazzole, fattore su cui non conviene cercare di risparmiare. Nel caso in cui i materiali siano scadenti, la rottura è molto più facile, creando la necessità di riparazioni o sostituzioni;
5) le dimensioni del robot, soprattutto per quanto concerne l’altezza, in quanto possono dover passare sotto i mobili presenti all’interno dell’abitazione;
6) la rumorosità, molto importante ove il dispositivo non sia programmabile, in quanto necessita la presenza dell’utente il quale, ove essa sia troppo elevata, non potrà svolgere operazioni come parlare al telefono, oppure potrebbe non ascoltare il suono del campanello.
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