La Giustizia Climatica: responsabilità storica nel cambiamento globale

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Cos’è la giustizia climatica?

Si parla di giustizia climatica quando si associa il problema del riscaldamento globale all’etica ed alla politica e non ad un puro fatto naturale o scientifico. Infatti il tema del riscaldamento globale è principalmente legato al concetto di giustizia sociale e giustizia ambientale.

Queste tipologia di giustizia vanno ad esaminare questioni molto delicate come la responsabilità storica nel cambiamento globale, i diritti umani, l’equità e l’uguaglianza.

Il punto cardine di questi tipi di dibattito consiste nel fatto che coloro che andranno a subire maggiormente le conseguenze del cambiamento climatico sono quelli che hanno meno responsabilità in merito.

La causa principale di queste problematiche è considerato il Capitalismo, il quale fa automaticamente scaturire non poche controversie. Infatti ci sono due differenti schieramenti con idee e convinzioni nettamente differenti.

Da una parte troviamo i gruppi ambientalisti liberali e conservatori, i quali additano come colpevole il neoliberismo ed i suoi abusi per il cambiamento climatico e a sostenere una riforma basata sul libero mercato .

Dall’altra parte invece troviamo le organizzazioni di sinistra e radicali i quali considerano il capitalismo stesso e la sua inclinazione allo sfruttamento la causa principale.

giustizia climatica

Cos’è il riscaldamento globale?

Da definizione quando parliamo di riscaldamento globale ci riferiamo al  mutamento del clima terrestre sviluppatosi nel corso del XX secolo e tuttora in corso.

Dai molteplici studi affrontati pare che questo cambiamento si possa attribuire alla costante crescente di gas serra, per questo quando parliamo di riscaldamento globale si parla anche di effetto serra.

Considerevole tra tutti i gass è la presenza dell’anidride carbonica, il quale esubero è una conseguenza dell’attività umana, in particolare della generazione di energia per mezzo di combustibili fossili e della deforestazione.

I report dell’IPCC ci rivelano che durante il XXI secolo la temperatura media della Terra potrebbe aumentare ulteriormente rispetto ai valori attuali, da 1,1 a 6,4 °C in più, a seconda del tipo di modello climatico utilizzato e dello scenario di emissione.

Oltretutto gli scienziati hanno potuto affermare che l’aumento delle temperature non è omogeneo su tutto il globo, tanto da affermare che si hanno maggiori variazioni nell’emisfero boreale, a causa della maggiore distribuzione di terre emerse e relativa antropizzazione, maggiore sulla terraferma che sugli oceani.

Ciò implica senza alcun tipo di percentuale di errore che la causa del riscaldamento globale è l’uomo.

Ad aggiungere veridicità a ciò appena affermato un rapporto del Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC) in quale dice che la maggior parte degli incrementi di temperatura osservati dalla metà del XX secolo è, con molta probabilità, da imputare all’incremento di gas serra prodotti dall’uomo; mentre è molto improbabile (si stima sotto il 5%) che gli aumenti climatici possano essere spiegati ricorrendo solo a cause naturali.

Uno degli effetti più visibili e drammatici del riscaldamento globale è lo scioglimento dei ghiacciai, questo è un fenomeno idrogeologico che consiste appunto nella diminuzione della superficie occupata dai ghiacciai terrestri.

Le ripercussioni sono talmente vaste che si percepiscono nella quotidianità come per la disponibilità di acqua fresca per l’irrigazione e per uso domestico, su animali e piante che dipendono dalla fusione del ghiacciaio e, a lungo termine, anche sul livello degli oceani.

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