
Se non hai pagato le tasse niente paura: scatta la Sanatoria - casalive.it
Una sanatoria Imu inserita nel decreto Fiscale consente ai Comuni di correggere errori e ritardi. Ma per i contribuenti potrebbe significare un aumento dell’importo da pagare a dicembre.
Approvato alla Camera, il decreto Fiscale 2025 contiene una misura che potrebbe avere un impatto diretto sul prossimo versamento dell’Imu da parte dei cittadini. Nel testo, oltre alla proroga già prevista per i Comuni che non hanno inviato il prospetto delle aliquote Imu, è stata inserita una sanatoria per regolarizzare delibere approvate in ritardo o non conformi. Il nuovo termine per sistemare tutto è stato fissato al 15 settembre 2025, con conseguenze che potrebbero riflettersi sul saldo di dicembre, soprattutto per chi ha già versato l’acconto a giugno.
Proroga per i Comuni: più tempo per correggere delibere e aliquote
Il decreto-legge n. 84/2025, nella sua versione definitiva, estende i tempi per i Comuni in ritardo con l’approvazione delle delibere Imu. Inizialmente, la proroga era pensata solo per 74 enti locali che non avevano trasmesso entro il 28 febbraio il prospetto aggiornato, condizione necessaria per applicare aliquote personalizzate. Senza tale adempimento, il rischio per i Comuni era quello di dover applicare le aliquote standard, più basse, con un impatto negativo sul bilancio.

Nel corso dell’iter parlamentare, la misura è stata ampliata. È stata introdotta una sanatoria che permette a un numero più ampio di Comuni – non solo quelli in ritardo – di correggere eventuali errori, difformità o incongruenze nelle delibere trasmesse. La scadenza fissata al 15 settembre 2025 consente anche di rendere valide retroattivamente delibere inviate dopo il termine originario, purché siano conformi ai criteri richiesti.
Si tratta di un’opportunità per le amministrazioni, che potranno così evitare perdite di gettito e applicare aliquote più elevate anche nel caso di iniziali irregolarità. Ma per i contribuenti si apre un nuovo scenario di incertezza.
Cosa cambia per chi deve pagare: rischio aumento del saldo Imu a dicembre
La modifica legislativa ha una ricaduta diretta su chi è soggetto al pagamento dell’Imu. Se prima del decreto i contribuenti potevano contare sull’aliquota base nei Comuni con delibere mancanti o sbagliate, ora questi stessi enti potranno recuperare terreno e applicare aliquote più alte anche in caso di invio tardivo.
Chi ha già pagato l’acconto di giugno sulla base dell’aliquota standard rischia quindi di trovarsi a dicembre con un saldo più alto del previsto. Questo vale per tutti i Comuni che approveranno o correggeranno le delibere entro il 15 settembre, rendendo valide le modifiche ai fini del saldo.
Il numero esatto dei Comuni interessati sarà chiaro solo dopo quella data. Ma l’effetto concreto è che migliaia di contribuenti dovranno rifare i conti, verificando le eventuali nuove aliquote prima di effettuare il versamento del 16 dicembre.
Chi non vuole rischiare di sbagliare o pagare meno del dovuto, dovrà monitorare il sito ufficiale del proprio Comune oppure il portale del MEF, che pubblicherà gli aggiornamenti. La sanatoria, insomma, apre una finestra correttiva per i Comuni, ma lascia aperta l’incognita per i cittadini, chiamati a prestare maggiore attenzione in fase di calcolo dell’imposta.