Cape Town, o Città del Capo è la capitale legislativa del Sudafrica e la terza città più popolosa del Paese. Amministrativamente fa parte della provincia del Capo Occidentale, della quale è capoluogo. Conta più di 4 milioni di abitanti con un’elevata densità di abitanti per chilometro quadrato.
Nonostante Città del Capo abbia numerevoli fonti, sia sotterranee che superficiali, soffre di problemi legati all’inquinamento delle falde acquifere, dei fiumi e dei laghi. Intorno al 2000 questo problema divenne così grave che il Sud Africa ebbe il più grave disastro con risultati gravissimi: 265 morti e 147 infetti a causa della contaminazione da colera delle acque potabili.
Per questo motivo, è necessaria un’educazione generale all’utilizzo corretto dell’acqua, così da massimizzare i risparmi e ottimizzarne l’utilizzo.
Il comune di Cape Town nel 2018 ha introdotto una mappa dell’utilizzo delle risorse idriche che, per ogni mese, indica i consumi relativi a determinate zone della città, o anche a singole abitazioni, in modo da sensibilizzare i cittadini contro gli sprechi d’acqua inutili.
I residenti di Cape Town hanno dimezzato il loro utilizzo da 1,2 miliardi di litri al giorno nel 2015, a poco più di 500 milioni di litri all’inizio di quest’anno.
Per farlo si è arrivati a un uso medio di 50 litri al giorno a persona, rispetto a un utilizzo medio mondiale di 185 litri, quindi meno di 1/3.
Le autorità hanno combinato spinte comportamentali ed elogi pubblici con la sorveglianza drastica e avvertimenti spaventosi (New York Times).
Una policy che per fortuna ha funzionato piuttosto in fretta e che ha dato risultati ottimi. Infatti da maggio la città sarebbe stata destinata a essere completamente senza acqua, invece con questo piano sono riusciti a risolvere il problema, anche se sono stati sicuramente degli anni pieni di docce veloci e piante secche.
Il problema in ogni caso non è ancora del tutto risolto, anche se ci sono molto vicino. Per questo motivo, Nick Sloan, coordinatore generale delle operazioni di rimozione della Costa Concordia, ha proposto un’idea per risolvere il problema con un unica soluzione, permettendo di soddisfare 1/3 del fabbisogno di acqua della città.
In parole semplici, propose di trasportare un iceberg dall’antartico fino a Cape Town e trasformarlo in acqua potabile.
Gli iceberg idonei per dimensioni e forma già trascinati dalle correnti verso Gough Island, luogo raggiungibile a circa 2700 km a sud-ovest da Città del Capo, sono solo il 7% dei più di 270 mila esistenti.
Poi vanno ‘catturati’ e trainati con procedimenti complessi fino a Cape Columbine, a nord di Saldanha Bay. In questo lungo viaggio, in base alle stime di Orheim circa il 30% dell’iceberg si scioglierà.
Le altre problematiche riguardano la trasformazione dell’iceberg in acqua potabile e il suo trasporto fino alla terra ferma.
Il costo dell’operazione in realtà non è per niente elevato ed è sicuramente minore di altri metodi anche inquinanti (desalinizzazione dell’acqua ad esempio).
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