
i capoluoghi più economici d'Italia-casalive.it
Se cerchi casa a un prezzo economico, ecco quali sono i capoluoghi italiani in cui puoi conciliare ottimi servizi e risparmio.
Il mercato immobiliare italiano ha registrato, a luglio 2025, un lieve incremento dei prezzi delle case usate, con un aumento dello 0,3% rispetto al mese precedente e un valore medio nazionale di 1.833 euro al metro quadro. Mentre nelle grandi città e nelle località turistiche di prestigio i prezzi rimangono elevati, emergono diverse realtà in cui il costo degli immobili appare più accessibile, con numerosi capoluoghi caratterizzati da quotazioni ben al di sotto della media nazionale.
Dall’analisi condotta su 102 capoluoghi italiani, quindici città presentano un prezzo medio delle abitazioni usate inferiore a 1.000 euro al metro quadro. Sul podio si posizionano Caltanissetta con 674 euro/mq, Ragusa con 712 euro/mq e Biella con 772 euro/mq. Questi dati indicano come i centri più economici siano prevalentemente situati al Sud, con la Sicilia che domina la graduatoria grazie a Caltanissetta e Ragusa, mentre in Piemonte si segnalano le eccezioni di Biella e Vercelli (947 euro/mq). Altre città meridionali con prezzi particolarmente contenuti sono Reggio Calabria (793 euro/mq), Isernia (864 euro/mq) e Taranto (927 euro/mq).
Caltanissetta e Ragusa: esempi di convenienza nel mercato immobiliare siciliano
Caltanissetta, capoluogo dell’omonimo libero consorzio comunale in Sicilia, si conferma la città italiana più economica per l’acquisto di immobili usati. Situata nell’entroterra isolano, a un’altitudine di 568 metri sul livello del mare, la città presenta un contesto geografico collinare con un clima continentale, caratterizzato da inverni rigidi e estati calde e ventilate.

La sua storia millenaria, che affonda le radici nell’era islamica e normanna, si riflette in un patrimonio culturale ricco di palazzi barocchi e testimonianze del passato minerario. L’attrattività di Caltanissetta per chi cerca immobili a basso costo è rafforzata da valori medi di vendita pari a 674 euro/mq, un livello che la rende particolarmente interessante per chi desidera una prima o seconda casa lontano dai grandi centri urbani.
Ragusa, altra protagonista siciliana della classifica, si distingue per un prezzo medio degli immobili di 712 euro/mq. Città storica nota come “la città dei ponti” e patrimonio UNESCO per il suo barocco, Ragusa si sviluppa su un territorio collinare dei monti Iblei, con altitudini che raggiungono i 906 metri. Il suo clima mediterraneo collinare, con inverni piovosi ed estati calde, unito a un contesto culturale e paesaggistico di pregio, la rende una meta ambita nonostante un valore immobiliare ancora contenuto rispetto a molte altre località italiane.
Le città con prezzi immobiliari sotto la media nazionale
Oltre ai 15 capoluoghi con prezzi sotto i 1.000 euro/mq, ben 59 città presentano quotazioni immobiliari inferiori alla media nazionale di 1.833 euro/mq. Tra queste figurano centri come Chieti (950 euro/mq) in Abruzzo, Frosinone (1.042 euro/mq) nel Lazio, Nuoro (1.112 euro/mq) in Sardegna e Rovigo (1.137 euro/mq) in Veneto.
In regioni come le Marche e il Friuli-Venezia Giulia, spiccano rispettivamente Macerata (1.171 euro/mq) e Gorizia (1.192 euro/mq), mentre in Umbria il capoluogo di Perugia si attesta su una media di 1.202 euro/mq. Nel Nord Italia, la città più economica in Lombardia è Cremona, con 1.316 euro/mq, mentre in Liguria Genova rappresenta il capoluogo con il prezzo più accessibile, intorno a 1.421 euro/mq. In Emilia-Romagna, le città di Ferrara (1.557 euro/mq) e Forlì (1.593 euro/mq) si posizionano come le più abbordabili, mentre in Toscana bisogna scendere fino alla 55ª posizione per trovare Arezzo con 1.684 euro/mq.
Questi dati riflettono un quadro immobiliare variegato, nel quale il mercato residenziale di molte città italiane continua a offrire opportunità di acquisto a prezzi contenuti, soprattutto nelle aree meno centrali e nei capoluoghi di provincia meno popolosi.