
La truffa alla pompa di benzina - casalive.it
Truffa alle pompe di benzina: come proteggersi dai raggiri? Ecco le cose indispensabili assolutamente da sapere.
L’estate, con l’aumento esponenziale degli spostamenti in auto verso le località di villeggiatura, porta con sé anche un incremento significativo del traffico e delle soste alle pompe di benzina. Proprio in questi momenti di confusione, aumentano le possibilità che i malintenzionati mettano in atto astuti raggiri. Una delle truffe più insidiose e recentemente segnalate riguarda il rifornimento tramite pompa di benzina con carta di pagamento altrui, un fenomeno che ha fatto registrare casi soprattutto in Francia e che, secondo gli esperti, potrebbe diffondersi rapidamente anche in Italia.
La dinamica della truffa alla pompa di benzina
Il meccanismo di questa nuova truffa alla pompa di benzina è semplice ma efficace e prende di mira principalmente chi utilizza carte di credito o bancomat per pagare in modalità self-service. Il truffatore si avvicina alla vittima, solitamente con la scusa di necessitare urgentemente di un piccolo rifornimento, e chiede di utilizzare la sua carta per sbloccare la pompa, promettendo in cambio un pagamento immediato in contanti. L’importo richiesto solitamente è basso, intorno ai 10-20 euro, così da non destare sospetti.
Una volta ottenuta l’autorizzazione, il malvivente approfitta di un momento di distrazione dell’automobilista: mentre la pistola del distributore dovrebbe essere riposta correttamente per chiudere la transazione, il truffatore non aggancia bene la pompa. L’automobilista, convinto di aver concluso il pagamento, si allontana, ma in realtà la transazione rimane aperta e il truffatore può continuare a erogare carburante fino al massimale consentito dalla carta, spesso intorno ai 150 euro.

La truffa si scopre solo dopo, controllando l’estratto conto bancario, quando si riscontra un addebito molto più alto rispetto alla cifra pattuita. Varianti di questo raggiro sono già state segnalate in diversi paesi europei, con lo stesso schema di distrazione e apertura della transazione.
Un’altra truffa correlata, nota come truffa dei 5 euro, sta prendendo piede soprattutto nelle stazioni di servizio self-service aperte 24 ore su 24, in particolare durante la notte. Il modus operandi prevede che un individuo si avvicini ad un automobilista dichiarando di avere problemi con la propria carta o di non possederne una, e chieda di pagare il carburante con la carta della vittima in cambio di 5 euro in contanti.
Il truffatore, dopo aver ottenuto il consenso, inizia a fare rifornimento superando abbondantemente i 5 euro, arrivando anche a riempire completamente il serbatoio. Se l’automobilista si accorge dell’inganno e tenta di fermare l’operazione, il truffatore può ricorrere a minacce o atteggiamenti intimidatori per proseguire nel raggiro.
Come difendersi dalle truffe ai distributori di carburante
La prevenzione resta la miglior arma per evitare di cadere vittime di questi raggiri. Tra i consigli fondamentali:
- Non cedere mai la propria carta di pagamento a sconosciuti, anche se la richiesta appare modesta o urgente.
- Verificare sempre che la pistola del distributore sia stata riposta correttamente e che sul display del POS compaia la conferma della conclusione della transazione prima di allontanarsi.
- Preferire le stazioni di servizio con personale presente, specialmente nelle ore notturne o in situazioni di scarsa affluenza.
- Mantenere la calma e non lasciarsi mettere fretta, evitando conversazioni con estranei durante il rifornimento.
- Se si riceve una richiesta sospetta o si è minacciati, contattare immediatamente le forze dell’ordine.
- Segnalare prontamente alle autorità competenti ogni tentativo di truffa o comportamento anomalo.
Oltre a queste truffe, è bene essere consapevoli di altri inganni diffusi ai distributori, come pompe manomesse che erogano meno carburante di quanto indicato, contachilometri alterati per far pagare importi maggiori o pratiche scorrette nel resto, soprattutto nei distributori con personale.