I rifiuti elettronici spesso sono siglati come “WEEE”, ovvero Waste of electric and electronic equipment. Questi per definizione sono oggetti speciali in quanto elettronici, dei quali il possessore vuole sbarazzarsi perchè vecchi o rotti e quindi destrinati ad essere abbandonati.
Le difficoltà maggiori in questo tipo di rifiuto per quanto concerne lo smaltimento è il fatto che spesso, all’interno di questi oggetti sono presenti sostanze pericolose o dannose per l’ambiente.
La sempre crescente presenza di apparecchi elettrici nella vita di tutti i giorni, e l’incessante esigenza di possedere sempre modelli più nuovi spinge al limite di tolleranza l’ambiente che ci circonda.
La presenza sempre più abbondante di questi oggetti nelle discariche infatti ha conseguenze importanti inerenti all’inquinamento del suolo, dell’aria e delle acque.
Un’altra causa è quella dell’errato smaltimento di questi rifiuti, infatti questi vanno trattati in modo particolare perchè destinati al recupero differenziato; per via dei materiale dei quali essi sono composti come: il rame, ferro, acciaio, alluminio, vetro, argento, oro, piombo, mercurio, evitando così, non solo, uno spreco di risorse che possono essere riutilizzate per costruire nuove apparecchiature, ma anche mirando alla sostenibilità ambientale.
La direttiva WEEE al quale l’Italia si associa col Decreto RAEE è strettamente legata con la Normativa comunitaria RoHS 2002/95/CE.
Come abbiamo accennato in precedenza, la raccolta differenziata speciale per i rifiuti elettrici in italia è conosciuta come raccolta RAEE ovvero “Raccolta Apparecchiatura Elettriche ed Elettroniche”, a questa raccolta fanno parte determinati tipi di oggetti:
Durante la raccolta nulla viene lasciato al caso, infatti i rifiuti vengono raggruppati in base alla tipologia di trattamento al quale dovranno essere sottoposti per garantire la totale sicurezza ed efficienza.
La bonifica dei materiali pericolosi avviene attraverso specifici trattamenti, in modo tale da evitare qualsiasi tipo di contaminazione dell’ambiente. Oltretutto i materiali che sono riciclabili vengono selezionati e raggruppati così che possa essere riutilizza.
Lasciando come ultimo passaggio della catena lo smaltimento dei materiali che non possono essere riciclati. Il trattamento è svolto in centri adeguatamente attrezzati e con tutte le autorizzazioni necessarie per svolgere un’operazione tanto delicata nella completa sicurezza dell’ambiente e dei dipendenti.
Le fasi che devono affrontare sono molteplici e consistono nel: messa in sicurezza o bonifica, ovvero asportazione dei componenti pericolosi, insieme allo smontaggio dei sotto-assiemi e separazione preliminare dei materiali ed alla lavorazione meccanica per il recupero dei materiali.
Gli obiettivi che si sono posti i governi per far si che tutti i rifiuti vengano smaltiti correttamente sono molto alti, ciò implica una particolare cura e tutela dell’ambiente da parte di tutti i vertici degli stati dell’Unione europea.
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