
Non gettare i semi e le bucce del cocomero: puoi riutilizzarle - Casalive.it
Buccia e semi di cocomero, non gettarli mai: li puoi riutilizzare in maniera golosa, con tutte queste ricette.
Il cocomero, conosciuto anche come anguria, è uno dei frutti estivi più amati e rinfrescanti. Ma vi siete mai chiesti come poter utilizzare ogni parte di questo frutto, evitando inutili sprechi?
La buccia e i semi di cocomero, spesso scartati, possono invece trasformarsi in ingredienti golosi e versatili in cucina, con benefici anche per la salute.
Dalle origini del cocomero a un uso sostenibile delle sue parti
Sebbene oggi ci sembri ovvio, il cocomero come lo conosciamo è il risultato di una lunga selezione agricola. Originariamente, questo frutto appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee, imparentato con zucche, meloni e cetrioli. Curiosamente, il termine “cocomero” deriva dal latino cucumis (cetriolo), mentre “anguria” ha radici nel greco angoúrion. In passato, il cocomero aveva un aspetto decisamente diverso: un po’ più simile a un cetriolone ingrossato, con molta più parte bianca e poca polpa rossa. Oggi, però, la parte bianca interna, chiamata albedo, è spesso ignorata e buttata via. Eppure è proprio questa la zona più ricca di citrullina, un aminoacido benefico per la circolazione e il benessere cardiovascolare. Ma come valorizzarla?
Una delle preparazioni più semplici e gustose è la confettura di buccia di cocomero. Per realizzarla, si comincia eliminando la scorza verde esterna con un pelapatate e tagliando la parte bianca a strisce. Queste vanno poi massaggiate con zucchero (circa 400 grammi per chilo di buccia) e lasciate riposare in frigorifero per una notte, durante la quale rilasciano molta acqua. Il giorno seguente si mette il tutto in una padella, si porta a ebollizione e si cuoce a fuoco basso mescolando continuamente, fino a quando lo zucchero comincia a cristallizzare senza caramellare. Il risultato è una sorta di caramella morbida dal sapore unico, preparata anche nei Balcani, dove si chiama gliko shalqini.

In alternativa, la buccia si presta a diventare un ottimo sottaceto speziato. Dopo averla tagliata a strisce, si sbollenta per tre minuti in una soluzione di acqua e aceto, con un cucchiaino di sale e uno di zucchero. Aggiungendo spezie come chiodi di garofano e peperoncino secco, si ottiene un contorno dal gusto sorprendente, perfetto per accompagnare piatti estivi o arricchire insalate. Conservate in barattoli sterilizzati con il loro liquido, queste preparazioni durano a lungo e stupiranno anche i palati più esigenti.
Non solo la buccia, ma anche i semi di cocomero meritano di essere recuperati. Contrariamente a quanto si pensa spesso, i semi non sono tossici e possono diventare un ingrediente prezioso. Dopo averli raccolti, basta conservarli in freezer per qualche ora, quindi tostarli leggermente e tritarli. La polvere ottenuta è un ottimo arricchitore per insalate, bowl energetiche o snack salutari, aggiungendo una nota croccante e un apporto di nutrienti interessante.
In un’epoca in cui la sostenibilità e la lotta agli sprechi alimentari sono temi centrali, imparare a utilizzare ogni parte del cocomero diventa un gesto non solo creativo ma anche responsabile. Non gettare più la buccia e i semi, ma trasformali in golosità e nuovi sapori da sperimentare in cucina. La prossima volta che ti godi una fetta di cocomero, ricorda: c’è molto di più oltre alla polpa rossa e succosa.