Energie

Nasce Living Light, la pianta che si illumina

Energia dalle piante, grazie alla lampada alimentata da una pianta ideata da Ermi van Oers

La lampada ‘Living Light’, firmata dalla giovane designer olandese Ermi van Oers e presentata in occasione del Dutch Design Week di Rotterdam, verrà distribuita a partire dal prossimo anno. Solo 15 pezzi, ma tanto basta per convincersi che si basa su una tecnologia che è già realtà.

E serve un po’ di impegno, perchè Living Light non è alimentata dall’energia elettrica ma dai processi di fotosintesi vegetale – la pianta stessa genera l’energia necessaria per permettere alla lampada di funzionare, energia pulita e sostenibile senza batterie o corrente elettrica.

Plant-e, una start-up per produrre energia dalle piante

Plant-e è la start-up olandese che produce elettricità dalle piante, per generare energia ad impatto zero e totalmente green. L’azienda collabora con Van Oers su Living Light, ma ha anche altri prodotti tutti autosufficienti, unici e di design.

Sul loro sito è possibile acquistare piante che producono energia, oppure sostenerli con il crowdfunding per il loro prossimo progetto: SmartCrops, un sistema di coltivazione intelligente a impatto zero.

Avere energia accessibile e sostenibile non è un’utopia, e la natura è una grande fonte d’ispirazione. Ne è convinta Ermi van Oers, che ha dichiarato alla rivista Dezeen:

Spero che in futuro ogni zona verde sia dotata di questa tecnologia. Solo così ci renderemo conto che le piante sono parte del nostro sistema energetico. La natura avrà un valore economico maggiore, avremo più spazi verdi dove far crescere la biodiversità e allo stesso tempo abbassare i gas serra”.

Come ricavare energia dalle piante

Ma come funziona Living Light?

Grazie alla fotosintesi, il processo chimico con cui le piante producono sostanze organiche e reazioni chimiche grazie alla luce del sole. Con la fotosintesi le piante crescono e fioriscono: generano protoni ed elettroni che creano elettricità.

Van Oers e Plant-e hanno creato una cella a combustibile microbico-vegetale, cioè un piccolo vano in cui gli elettroni si separano dai protoni e poi scorrono in un filo trasformandosi in energia.

La pianta, inserita in un vaso trasparente con la cella alla sua base, si illumina quando qualcuno la tocca. Living Light non solo è sorprendente, ma anche semplice perché si basa su un processo naturale conosciuto da secoli.

La natura agisce da sempre come fonte d’ispirazione per l’innovazione: alcuni centri di ricerca, per esempio, stanno ricreando la fotosintesi in laboratorio per produrre idrogeno.

Living Light: Innovativa, ma non efficiente

Living Light, la prima tangibile applicazione di consumo dell’energia microbica, è un bell’oggetto di design ma ancora poco utile a fini pratici. Infatti i processi di fotosintesi impiegano una giornata ad alimentare il led per circa mezz’ora, senza contare che chi non ha il pollice verde può mettere in preventivo di trovarsi al buio, dato che la quantità di energia prodotta dipende dallo stato di salute della pianta.

Un’altra difficoltà viene dal freddo. In Olanda il terreno ghiaccia in inverno e le piante bloccano il loro progetto vitale e di conseguenza anche la produzione di energia. Ma van Oers e Plant-e sperano che la tecnologia possa portare l’energia in luoghi inaccessibili ma ricchi di piante.

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Nando Gravino

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Nando Gravino

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