
ISEE 2026: perché è importante agire subito (www.casalive.it)
Con l’avvicinarsi della fine dell’anno, cresce l’interesse delle famiglie italiane su come abbassare l’ (ISEE) per il 2026.
Un valore più basso dell’ISEE significa infatti maggiori possibilità di accedere a bonus, agevolazioni e strumenti di sostegno economico, come l’Assegno unico universale e l’Assegno di inclusione. Ma quali sono le strategie legali e praticabili per ridurre questo indicatore?
L’ISEE è calcolato su redditi e patrimoni riferiti a due anni prima, quindi per l’ISEE 2026 si considerano i dati del 2024, salvo casi particolari. Questo significa che ogni intervento effettuato entro il 31 dicembre 2025 inciderà principalmente sull’ISEE 2027. Tuttavia, esistono eccezioni per cui è possibile abbassare l’ISEE già per il 2026, in particolare attraverso la richiesta dell’ISEE corrente.
L’ISEE corrente consente di aggiornare la situazione economica del nucleo familiare, prendendo in considerazione redditi e patrimoni dell’ultimo anno, e può essere richiesto nei casi di variazioni significative, come:
- perdita del lavoro o interruzione di trattamenti previdenziali e assistenziali per uno o più componenti del nucleo;
- riduzione della situazione reddituale complessiva superiore al 25%;
- variazione patrimoniale complessiva superiore al 20%.
Pertanto, se la situazione economica nel 2025 è peggiorata rispetto al 2024, conviene richiedere l’ISEE corrente per abbassare l’indicatore e accedere più facilmente alle prestazioni di sostegno.
Come abbassare l’ISEE legalmente: le strategie più efficaci
Abbassare l’ISEE può sembrare complicato, ma esistono diverse soluzioni legali per intervenire sui parametri che ne determinano il valore: redditi e patrimoni. È fondamentale sottolineare che ogni tentativo di fornire dati falsi o omettere informazioni può comportare pesanti sanzioni e la restituzione degli aiuti percepiti indebitamente.
Tra le strategie più efficaci per ridurre il valore dell’ISEE si segnalano:
1. Cointestazione di conti correnti con persone esterne al nucleo familiare
La giacenza media dei conti correnti è uno degli elementi che incidono sul patrimonio considerato per il calcolo dell’ISEE. Cointestare un conto corrente con una persona estranea al nucleo familiare consente di ridurre la quota attribuibile al nucleo, in quanto la giacenza media viene ripartita per metà.
Attenzione però: la persona con cui si cointesta il conto deve essere di assoluta fiducia, perché rischi e responsabilità derivano dalla gestione condivisa del conto. Inoltre, la cointestazione con membri del nucleo familiare non produce alcun beneficio, poiché la giacenza media viene considerata per intero.
2. Concessione in usufrutto di immobili inabitati
Il possesso di beni immobili, soprattutto se inutilizzati o inabitati, può far lievitare significativamente l’ISEE. Un modo per alleggerire il patrimonio è concedere l’immobile in usufrutto a terzi: in questo modo la nuda proprietà non viene considerata nel calcolo dell’ISEE, portando a una diminuzione dell’indicatore.
3. Investimento in titoli di Stato (BTP e buoni fruttiferi postali)
Una novità importante introdotta dalla legge di bilancio 2024 consente di non considerare nel patrimonio immobiliare e mobiliare fino a 50.000 euro investiti in titoli di Stato come BTP e buoni fruttiferi postali ai fini del calcolo dell’ISEE.
Per chi dispone di risparmi liquidi, investire in questi strumenti rappresenta una soluzione vantaggiosa per abbassare legalmente il patrimonio dichiarato e dunque l’ISEE. Questo intervento influisce principalmente sull’ISEE 2027 ma può contribuire anche a soddisfare le condizioni per la richiesta dell’ISEE corrente nel 2026.
4. Modifica della composizione del nucleo familiare
In alcuni casi, la modifica della composizione del nucleo familiare può incidere immediatamente sull’ISEE. Se un componente del nucleo si rende autonomo e cambia residenza, formando un nuovo nucleo familiare, l’ISEE del nucleo originario si abbassa, soprattutto se la persona che si stacca ha redditi elevati o un patrimonio consistente.
È fondamentale che il cambiamento sia reale e accompagnato da un’effettiva variazione di residenza. La presentazione di una nuova Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) aggiornata è necessaria per ottenere un nuovo calcolo dell’ISEE.

Dal 2023 è disponibile il Portale Unico ISEE dell’INPS, che semplifica la presentazione della DSU e consente di richiedere l’ISEE precompilato. Questo strumento facilita l’accesso a numerose prestazioni sociali agevolate e rende più trasparente il processo di calcolo.
Tra le prestazioni legate all’ISEE di grande rilievo c’è l’Assegno unico e universale per i figli a carico, che varia in base alla fascia di reddito familiare. Più basso è l’ISEE, maggiore sarà l’importo riconosciuto alle famiglie, con benefici retroattivi per le domande presentate entro i termini previsti.
L’Assegno unico spetta per ogni figlio minorenne e fino ai 21 anni in presenza di specifiche condizioni, con maggiorazioni per nuclei numerosi, madri giovani, figli con disabilità, e altre situazioni particolari.
Per presentare domanda e ottenere l’Assegno unico è possibile rivolgersi a CAF, patronati o utilizzare direttamente il portale INPS, avendo cura di allegare un ISEE aggiornato e corretto.