
Un gioiello medievale nascosto tra boschi e antiche vie (www.casalive.it)
Nel cuore verde dell’Umbria, tra sentieri immersi nella natura e silenzi carichi di storia, si cela un luogo che sembra sospeso nel tempo.
Questo antico complesso monastico, arroccato sulle pendici del monte Santa Croce nei pressi di Narni, rappresenta un raro esempio di architettura medievale che fonde spiritualità, storia e natura selvaggia, perfetto per chi desidera un’esperienza autentica lontano dal turismo di massa.
Raggiungere l’Abbazia di San Cassiano non è un semplice tragitto, ma un cammino che si trasforma in un viaggio nel tempo. Il percorso più suggestivo parte dal celebre Ponte di Augusto, un’imponente testimonianza romana, da cui si imbocca un sentiero che segue le Gole del fiume Nera. La natura circostante muta lentamente: si alternano panorami aperti sulle rocce a tratti ombrosi e fitti di bosco, dove il silenzio è interrotto solo dal rumore dei propri passi.
L’abbazia sorge in una posizione strategica e impervia, a controllo del passaggio lungo l’antico tracciato della via Flaminia, tra Narni Scalo e Stifone. La sua collocazione dominante sulle gole del Nera e la vista sulla pianura ternana ne fanno un luogo di grande interesse storico e paesaggistico. La salita verso il monastero è dolce ma costante, e raggiungerlo è una piccola conquista per chi ama i luoghi poco frequentati e immersi nella natura.
Storia e architettura: tra origini bizantine e restauri moderni
L’Abbazia di San Cassiano ha origini antichissime, risalenti almeno alla seconda metà del X secolo, come dimostrano recenti studi e ritrovamenti archeologici. Probabilmente edificata sopra i resti di un monastero bizantino del VI secolo, questo complesso benedettino ha svolto per secoli una funzione di presidio territoriale, soprattutto per il controllo del passaggio sul fiume Nera, importante asse viario tra Roma e Ravenna.
Il primo documento certo che ne attesta l’esistenza risale al 1081, ma la scoperta di un sarcofago romano donato al primo abate Beato Orso conferma una frequentazione monastica ben precedente. Nel corso dei secoli, l’abbazia ha subito varie modifiche: originariamente concepita con una pianta a croce greca, fu trasformata nel XIV secolo in una basilica a tre navate, perdendo così il transetto. I restauri degli anni Settanta hanno riportato alla luce molte delle strutture originarie, permettendo di ricostruire idealmente l’aspetto medievale del complesso.
L’architettura dell’abbazia si distingue per la facciata con un elegante portale decorato da archi concentrici e la presenza di una trifora di impianto bizantino, sormontata da tre oculi ovali. Il campanile, caratterizzato da bifore e coronamento a piramide quadrata, si erge maestoso accanto alla chiesa. All’interno, le colonne marmoree con capitelli finemente decorati sostengono le arcate a tutto sesto delle navate, regalando un’atmosfera unica che fonde elementi preromanici e bizantini.

Oltre al suo valore storico e architettonico, l’Abbazia di San Cassiano è stata protagonista anche nel mondo del cinema. Nel 1970 divenne set per il film “Per grazia ricevuta”, diretto e interpretato da Nino Manfredi, uno dei più grandi attori della commedia all’italiana. Il film, che racconta storie di fede e miracoli, ha contribuito a far conoscere questo luogo misterioso e affascinante, avvolto da un’atmosfera sospesa e quasi magica.
Oggi, pur essendo chiusa al pubblico per motivi conservativi, è possibile visitare l’abbazia solo su prenotazione, spesso accompagnati da guide esperte che raccontano la sua storia millenaria e le leggende che la riguardano. Il sito è anche tappa della quarta tappa del Cammino dei Protomartiri Francescani, un percorso che unisce spiritualità e natura attraverso l’Umbria.
Per raggiungerla, si consiglia di lasciare l’auto nei pressi del Ponte di Augusto e affrontare a piedi il sentiero boschivo, un’esperienza immersiva perfetta per chi desidera scoprire un angolo poco conosciuto dell’Umbria, lontano dal turismo di massa e immerso in un contesto naturale straordinario.