
Addio condizionatore: ecco il muro in terracotta che raffredda le case senza elettricità -casalive.it
Una soluzione innovativa e sostenibile arriva dall’India: un muro in terracotta a raffrescamento passivo progettato da ANT Studio, lo studio di architettura guidato da Monish Siripurapu.
Questa tecnologia sfrutta un sistema naturale che non richiede elettricità né l’uso di refrigeranti chimici dannosi, proponendo così un’alternativa concreta e rispettosa dell’ambiente per contrastare le temperature elevate.
Al centro di questo progetto c’è un modulo realizzato con vasi in terracotta riempiti d’acqua, disposti in una struttura modulare che ricorda la geometria di un nido d’ape. Il funzionamento si basa su un principio fisico antico ma ancora efficacissimo: l’evaporazione dell’acqua assorbe calore dall’ambiente circostante, abbassando la temperatura dell’aria senza consumare energia elettrica.
Il raffrescamento passivo a base di terracotta e acqua
Questa tecnica di raffrescamento passivo, usata tradizionalmente in molte regioni del mondo, viene così reinterpretata in chiave moderna per adattarsi alle esigenze abitative e pubbliche contemporanee. Il muro in terracotta può essere installato in abitazioni private, edifici pubblici o scuole, in particolare in aree con climi estremi dove l’accesso all’elettricità è limitato o costoso.

Oltre a raffrescare, il sistema svolge anche una funzione di filtraggio naturale dell’aria: l’acqua presente nei vasi trattiene polveri sottili e microrganismi, contribuendo a migliorare la qualità dell’aria interna ed esterna.
Uno degli aspetti più rilevanti di questo muro a raffrescamento passivo è la totale assenza di materiali plastici e di emissioni di gas serra. La tecnologia di ANT Studio elimina la necessità di utilizzare refrigeranti chimici, noti per il loro pesante impatto climatico, e riduce la dipendenza dalle reti elettriche, spesso sovraccariche nelle regioni più calde del pianeta.
Secondo i dati più recenti forniti dall’Agenzia Internazionale dell’Energia, entro il 2050 il numero di climatizzatori in uso potrebbe superare i 5 miliardi a livello globale, più del doppio rispetto ai circa 2,1 miliardi attuali. Un incremento di tale portata comporterà una pressione enorme sulle infrastrutture energetiche e un aumento significativo delle emissioni di gas serra.
In questo scenario, sistemi alternativi come il muro in terracotta di ANT Studio rappresentano un’opportunità importante per ridurre l’impatto ambientale del raffrescamento degli edifici, soprattutto nelle zone dove la rete elettrica è meno affidabile o dove il costo dell’energia elettrica è proibitivo.
Oltre ai vantaggi tecnici e ambientali, il progetto di ANT Studio ha un valore culturale e sociale significativo. La scelta della terracotta come materiale principale riporta al centro l’artigianato locale e le antiche tecniche costruttive, che rischiavano di essere soppiantate dalla prefabbricazione industriale e dalle nuove tecnologie di stampa 3D.
Ogni modulo in terracotta può essere prodotto localmente, contribuendo a creare una filiera artigianale sostenibile e decentralizzata. Questo approccio favorisce la diffusione del sistema in contesti diversi, garantendo accessibilità e possibilità di replicabilità anche in aree rurali o economicamente meno sviluppate.
L’idea di un muro bioispirato che coniuga tecnologia antica e design contemporaneo apre nuove prospettive per l’architettura sostenibile, offrendo una risposta concreta alla sfida del riscaldamento globale senza rinunciare alla bellezza e alla funzionalità degli spazi abitativi.