
Arriva l'obbligo di pagamento per le partite IVA - casalive.it
L’introduzione di queste norme punta a garantire maggiore trasparenza e contrastare l’evasione fiscale nel settore delle partite IVA.
Una nuova stretta fiscale interessa da vicino le partite IVA italiane: con l’entrata in vigore del decreto legge 84/2025, si impone l’obbligo di effettuare pagamenti con strumenti tracciabili per poter beneficiare delle relative detrazioni fiscali.
Il mancato rispetto di questa norma comporterà la perdita di ogni possibilità di deduzione delle spese sostenute, modificando profondamente le abitudini di gestione contabile di professionisti e lavoratori autonomi.
Obbligo di pagamenti tracciabili: cosa cambia per professionisti e autonomi
Il nuovo decreto introduce una regolamentazione più rigorosa per quanto riguarda la modalità di pagamento delle spese deducibili. Il principio cardine è la tracciabilità, ovvero la possibilità di ricostruire in modo certo tutte le operazioni finanziarie. Sono considerati validi a questo scopo i bonifici bancari o postali, carte di pagamento, assegni e altri strumenti riconosciuti dall’articolo 23 del D.Lgs. 241/1997. L’uso del contante è escluso da qualsiasi forma di deduzione fiscale.
La novità riguarda in particolare diverse categorie di spesa:
- Rimborsi e anticipazioni: se un professionista anticipa costi per conto del cliente, come spese di viaggio, vitto e alloggio, queste non concorrevano al reddito imponibile se documentate e riaddebitate. Con il nuovo decreto, però, dal periodo d’imposta 2025, se tali spese sono pagate senza strumenti tracciabili in Italia, il rimborso diventa reddito tassabile. Per le spese sostenute all’estero questa regola non si applica.

- Spese riaddebitate ma non rimborsate: in caso di clienti insolventi o soggetti a procedure concorsuali, le spese fatturate ma non pagate restano deducibili solo se effettuate con mezzi tracciabili in Italia. All’estero, invece, si mantiene la deducibilità senza vincoli.
Nuove regole sulle spese di rappresentanza e sulle spese vive
Le spese di rappresentanza (viaggi turistici, eventi promozionali, ricevimenti) mantengono il limite di deducibilità all’1% dei compensi annui con IVA non detraibile, ma dal 18 giugno 2025 devono essere obbligatoriamente saldate con metodi tracciabili, indipendentemente dal luogo in cui sono sostenute. In caso contrario, la deducibilità viene meno.
Per quanto riguarda le spese di vitto, alloggio e trasporto, quando non riaddebitate al cliente, la deducibilità è vincolata al pagamento tracciabile solo per i costi sostenuti in Italia, mentre per quelli esteri non ci sono restrizioni.
Un caso particolare è quello dei buoni pasto, sempre più diffusi tra i professionisti. La fattura emessa dall’azienda fornitrice dei buoni è deducibile al 75% entro un limite del 2% dei compensi annui, con IVA completamente detraibile. Fiscalmente, i buoni pasto sono trattati come spese di vitto e alloggio documentate.
Professionisti e autonomi dovranno quindi adeguarsi rapidamente alle nuove disposizioni per evitare di perdere importanti vantaggi fiscali.