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Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni spettano anche al partner convivente? Cosa c’è da sapere al riguardo.
Le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni edilizie sono strumenti incisivi per tutti coloro che decidono di migliorare la propria abitazione, beneficiando di un incentivo fiscale del 50% delle spese sostenute, con un limite massimo di spesa sancito dalla legge.
In materia, uno dei quesiti più gettonati concerne la possibilità che anche i partner conviventi possano usufruire di questa agevolazione nel 2025. La legge al riguardo è chiara, ecco cosa ha sancito il legislatore.
Bonus casa 2025, spettano anche al convivente?
In linea generale, le detrazioni fiscali per le ristrutturazioni, secondo la disciplina vigente, sono riconosciute a tutti i soggetti che sostengono le spese, dunque:
- il proprietario dell’immobile.
Il titolare di un diritto reale sull’immobile, ad esempio l’usufruttuario.
Il locatario, in caso di lavoro su immobili in affitto.
Il familiare convivente del soggetto che sostiene le spese.

Dunque, significa che oltre al proprietario, anche i conviventi possono beneficiare della detrazione, purché abbiano sostenuto materialmente le spese e abbiano un rapporto di convivenza stabile e documentato. La questione della detrazione fiscale per i partner conviventi non sposati è stata a lungo dibattuta sia dalla dottrina sia dalla giurisprudenza e, nel corso degli anni. sono giunti dei chiarimenti.
La disciplina italiana, riconosce espressamente le detrazioni anche “ai familiari conviventi” e, non solo ai coniugi o ai parenti in linea retta. Anche l‘Agenzia delle Entrate con la circolare n. 7E del 2018, ha chiarito che: “Le detrazioni fiscali per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio sono riconosciute anche ai familiari conviventi del contribuente che ha sostenuto le spese, purché sia dimostrabile la convivenza stabile e continuativa”.
Dunque, in conformità con la disciplina vigente, il partner convivente può portare in detrazione le spese per la ristrutturazione della casa del compagno. Affinché, però, possa ottenere l’agevolazione è necessario rispettare il requisito della stabile convivenza, così come sancito dalla legge n. 76/2016. Per requisito della stabile convivenza si fa riferimento al concetto di famiglia anagrafica disciplinata dal DPR .n.223/1989.
Lo stato di stabile convivenza o di famiglia anagrafica deve risultare all’anagrafe o, in alternativa, è necessaria un’autocertificazione. La convivenza deve sussistere al momento dell’inizio dei lavori e, deve perdurare per tutto l’arco temporale durante il quale sono stati effettuati i lavori.
I pagamenti devono essere certificati, dunque, andranno effettuati bonifici parlanti e negli stessi deve essere indicata la causale: “Bonifico relativo a lavori edilizi che danno diritto alla detrazione prevista dall’articolo 16-bis del Dpr 917/1986″. Inoltre, deve coincidere il codice fiscale di chi effettua il pagamento e chi richiede le detrazioni.