
Pesce, compralo con questi consigli - Casalive.it
Nell’ambito della corretta alimentazione, la scelta di pesce fresco rappresenta un elemento fondamentale per garantire qualità e sicurezza a tavola.
Tuttavia, non sempre è semplice riconoscere un prodotto ittico realmente fresco, soprattutto quando si è esposti a potenziali inganni da parte di venditori poco scrupolosi. Analizziamo dunque i metodi più affidabili per valutare la freschezza del pesce e i segnali che possono indicare una possibile frode.
Come riconoscere un pesce fresco: caratteristiche fondamentali
La freschezza del pesce si valuta principalmente attraverso l’osservazione diretta e alcuni semplici test, che permettono di individuare eventuali alterazioni o conservazioni poco corrette.
Un primo indicatore da considerare è l’aspetto esteriore. Un pesce fresco presenta una pelle lucida e umida, con squame aderenti e brillanti. Gli occhi devono essere ben sporgenti, trasparenti e non opachi; qualora risultassero infossati o torbidi, è probabile che il prodotto non sia più fresco. Anche le branchie rappresentano un parametro di valutazione: devono essere di colore rosso vivo, umide e prive di muco, mentre un colore tendente al marrone o al grigio indica un deterioramento in atto.

Un altro aspetto importante riguarda la consistenza della carne. Premendo delicatamente con un dito sulla superficie del pesce, la carne dovrebbe tornare rapidamente alla forma originale, segno di buona elasticità. Al contrario, se la polpa rimane incavata o morbida al tatto, significa che il pesce ha perso parte della sua freschezza.
Purtroppo, non tutti i venditori adottano pratiche trasparenti, e in alcuni casi si possono riscontrare tentativi di mascherare prodotti non freschissimi. Tra i trucchi più comuni vi è l’uso eccessivo di ghiaccio o spruzzate d’acqua per mantenere l’aspetto lucido della pelle, ma questo può nascondere un cattivo odore o una consistenza compromessa.
È utile annusare il pesce: un odore gradevole e appena salmastro è normale, mentre un odore pungente o ammoniacale è indice di decomposizione. Alcuni consumatori meno esperti possono farsi ingannare dall’aspetto esteriore ben curato, ma un controllo olfattivo attento è decisivo per evitare fregature.
Inoltre, è consigliabile acquistare il pesce direttamente da rivenditori di fiducia o mercati ittici certificati, dove la catena del freddo è più rigorosamente rispettata. Diffidare da offerte troppo allettanti o prezzi eccessivamente bassi, che potrebbero nascondere una qualità inferiore o pesce conservato a lungo.
Una volta acquistato, il pesce fresco deve essere conservato correttamente per preservarne le caratteristiche organolettiche e la sicurezza alimentare. Il frigorifero rappresenta l’ambiente ideale, con una temperatura intorno a 0-4°C. È preferibile riporre il pesce in un contenitore a chiusura ermetica o avvolto in pellicola trasparente per evitare contaminazioni e dispersione di odori.
Se non si prevede di consumarlo entro 24 ore, la soluzione migliore è il congelamento, che deve essere effettuato rapidamente per mantenere intatte le proprietà nutritive e la consistenza della carne. Al momento della preparazione, è consigliabile evitare di lavare il pesce sotto l’acqua corrente, per non disperdere i succhi naturali, ma piuttosto sciacquarlo velocemente e asciugarlo con cura.
È importante ricordare che la freschezza non è l’unico criterio per un consumo sicuro: la provenienza del pesce, le modalità di pesca o allevamento e il rispetto delle normative sanitarie sono altri elementi imprescindibili nella scelta di un prodotto ittico di qualità.