
48.000 euro a fondo perduto, ne hai diritto e non lo sai: così li puoi richiedere subito -casalive.it
Una nuova importante opportunità si apre per le famiglie a basso reddito proprietarie di un immobile: grazie a una recente direttiva europea, è ora possibile accedere a un contributo a fondo perduto fino a 48.000 euro.
L’Unione Europea ha confermato il proprio impegno nella lotta al cambiamento climatico attraverso il Green Deal, un piano strategico che mira a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Tra le misure più rilevanti di questo progetto figura un pacchetto di incentivi dedicati alla riduzione delle emissioni di gas serra, con particolare attenzione agli edifici residenziali, che rappresentano una fetta significativa dei consumi energetici nazionali.
Per le famiglie con redditi più bassi, però, sostenere le spese iniziali per interventi di efficientamento può risultare proibitivo. In risposta a questa criticità, è stato introdotto un Ecobonus al 65% dedicato proprio a chi ha un ISEE limitato e desidera effettuare lavori di miglioramento energetico, come l’installazione di impianti fotovoltaici. Il bonus consente di detrarre fiscalmente fino al 65% della spesa, con un tetto massimo di 48.000 euro, che può tradursi in un risparmio fiscale significativo da recuperare nell’arco di dieci anni.
Requisiti e modalità per accedere all’Ecobonus
Per poter usufruire di questo incentivo, è necessario rispettare alcune condizioni fondamentali. In primo luogo, il richiedente deve essere proprietario o titolare di un diritto reale sull’immobile interessato dai lavori di riqualificazione energetica. È inoltre indispensabile disporre della certificazione energetica APE (Attestato di Prestazione Energetica) che dimostri l’effettivo miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio dopo gli interventi.

Gli interventi devono essere pagati tramite bonifici parlanti, strumenti di pagamento tracciabili che permettono di collegare la spesa al beneficio fiscale. È essenziale conservare con cura tutte le fatture, le ricevute e le certificazioni tecniche rilasciate durante i lavori. Dal punto di vista amministrativo, è obbligatorio presentare la CILAS (Comunicazione Inizio Lavori Asseverata) al Comune di residenza, un passaggio che attesta la regolarità e la conformità degli interventi realizzati.
Infine, il limite di reddito per accedere a questa agevolazione è fissato a un ISEE inferiore a 15.000 euro, sebbene alcune regioni abbiano deciso di innalzare questa soglia fino a 30.000 euro, ampliando così la platea dei beneficiari.
Oltre al beneficio economico immediato, rappresentato dal contributo a fondo perduto, la riqualificazione energetica comporta numerosi vantaggi a lungo termine. Un immobile con un migliore rendimento energetico consente di ridurre sensibilmente le bollette, grazie a un minore consumo di energia per riscaldamento, raffreddamento e illuminazione.
Inoltre, una casa più efficiente è più apprezzata nel mercato immobiliare, sia in caso di vendita sia per la locazione, aumentando così il valore patrimoniale dell’immobile. Sul piano ambientale, la riduzione delle emissioni di CO2 contribuisce a un futuro più sostenibile e a contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici, un impegno sempre più sentito a livello globale.